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giovedì 31 dicembre 2009

perché augurio non faccia più rima con precario

Carissimi,
visto che stasera sarà d'obbligo per tutti fare un rapido bilancio dell'anno passato, vi lasciamo qualche elemento di riflessione in più.
Se ancora state aspettando che le befane incontrino i re magi a Roma, verso metà gennaio, e se ancora sperate che ne esca da sola qualche buona notizia... vi ricordiamo che invece, nel frattempo, le tenebre avanzano incontrastate e il principe e la sua giunta ci hanno già fatto la festa di fine anno:
il 28 dicembre, mentre eravamo ancora tutti intenti a digerire il pranzo di natale, guardando qualche bel presepio in cui tutti sono buoni, è diventata legge la finanziaria provinciale. A pagina 50, vi invitiamo nuovamente a leggere per intero il capo VII , in materia di cultura e istruzione.
A titolo di esemipio di quel che ci potrete trovare:



8. In deroga all'articolo 92, comma 2, lettera e), della legge provinciale sulla scuola, ai fini dell'aggiornamento straordinario delle graduatorie provinciali per titoli del personale docente per gli anni scolastici 2009-2013, previsto dall'articolo 66 della legge provinciale 28 marzo 2009, n. 2, sono attribuiti quaranta punti per il servizio effettivamente prestato per tre anni scolastici continuativi nelle scuole provinciali a carattere statale, paritarie, legalmente riconosciute, pareggiate o parificate del Trentino; tale punteggio è riconosciuto per un massimo di quattro volte e purché il servizio sia stato prestato per almeno sei mesi per anno.


Ora forse sapete cosa dovete mettere nella casella "buoni propositi per il 2010"... e ricordatevi che l'anno nuovo comincia domani!

Auguriamo a tutti quelli (come noi) in Equilibrio Precario un anno nuovo migliore.

NZ e AG

martedì 29 dicembre 2009

Tagli al pubblico... e regali al privato!

Se le scuole statali vedono il segno meno davanti a ogni “voce” (meno docenti, meno personale ATA, meno sostegno, meno finanziamenti…), le scuole paritarie vedono un progressivo aumento nei finanziamenti, ben ampiamente al di sopra di quanto preveda la L. 62/002 sulla parità scolastica. Infatti il governo Berlusconi, Ministro Letizia Moratti, con il DM 27/05 apporta alla legge 62/2000 le seguenti modifiche:

• non si parla più di “concessione di contributi” ma di “partecipazione alle spese delle scuole secondarie paritarie”;
• è abbassata la soglia di alunni per classe (da 10 a 8) per l’accesso ai contributi;

Inoltre la L. 289/02 introduce i buoni scuola per chi iscrive un figlio alle scuole paritarie: 30 milioni di euro l’anno per il triennio 2003-2005. Ma la legge finanziaria 2004 aumenta il tetto di spesa per il 2005 a 50 milioni di euro con accesso ai buoni per tutte le famiglie senza limiti di reddito. La finanziaria 2006 eleva a 157 milioni di euro il bonus a favore delle famiglie che scelgono la scuola privata, più del triplo rispetto all’anno precedente. La finanziaria 2007 aumenta i finanziamenti annuali di 100 milioni di euro, in un momento in cui alle scuole statali vengono tagliati i fondi per le supplenze brevi, per il miglioramento dell’offerta formativa, per l’aggiornamento dei docenti, dirigenti, personale ATA, per l’igiene e la sicurezza.
L’E.F. 2008 porta alle scuole paritarie un aumento di 14.274.828 euro rispetto all’anno precedente ma evidentemente il governo lo considera un aumento esiguo. E alle lamentele della scuola paritaria risponde con il decreto legge del 28 maggio del 2009 a firma Gelmini, Fitto, Tremonti che assegna alle scuole paritarie risorse finanziarie aggiuntive pari a 120.000.000 euro! E per la scuola pubblica? Solo tagli!

Altro contributo dal dossier di Legambiente

precari d'"i-taglia"...



5.  UNA SCUOLA PRECARIA 
In otto anni la scuola italiana ha perso 29.302 docenti di ruolo. Nell’anno scolastico scorso c’erano 130.835 docenti precari; il 15,66% dei docenti della scuola italiana è quindi docente precario (vedi tabella 15). Un notevole incremento, 36.380 docenti rispetto all’anno scolastico 2001/02.
Ma il numero dei precari è destinato a scendere non tanto perché si vada verso una stabilizzazione del personale ma piuttosto perché i tagli sono tutti a carico di questa categoria. Da qualche anno si assumono docenti nuovi con il contagocce, neanche sufficienti a rimpiazzare i pensionamenti! La politica scolastica è chiara: un docente precario costa molto meno, lo si assume per il tempo strettamente necessario. Dei 130.835 docenti precari in servizio nell’anno scolastico 2008/09, ben 110.553 è stato licenziato al termine dell’attività didattica.
I dati del corrente anno scolastico non sono per noi ancora disponibili ma il numero dei docenti precari sarà più basso solo perché le forbici di Gelmini Tremonti hanno funzionato a dovere (dal loro punto di vista).


Estratto dal dossier di Legambiente: 
ricco di dati e commenti. Purtroppo povero di buone notizie.

venerdì 25 dicembre 2009

dicono di noi

Ecco l'eco mediatica della manifestazione organizzata da Equilibrio Precario in occasione dell'incontro Dalmaso-sindacati a cui hanno partecipato con un enorme striscione anche gli studenti dei collettivi, alcuni insegnanti di ruolo e anche alcuni delegati sindacali che evidentemente continuano a sentirsi estranei alla politica delle loro sigle.
L'incontro era stato anticipato in mattinata (probabilmente proprio per evitare di ascoltare anche noi).
Ma possiamo essere sicuri che la pagella sia comunque arrivata all'assessore, grazie al fortuito incontro col Dott. Ceccato... che passava di là per caso e che ha promesso di recapitare a mano il cartaceo alla sua capa e soprattutto grazie alla importante copertura che la stampa e le tv locali hanno assicurato all'iniziativa.






inoltre:
guarda il TG di TCA

mercoledì 23 dicembre 2009

Bocciata







Stati Generali
della scuola trentina



Pagella dell'Assessore Marta Dalmaso,
in relazione alla sua riforma


Italiano 4
L'assessore non è in grado di costruire un dialogo

Matematica 4
L'assessore non è in grado di calcolare i gravi danni provocati dalla sua riforma

Fisica 4
L'assessore non immagina le reazioni che potrebbe produrre con le sue azioni

Geografia 4
L'assessore non conosce le reali necessità del territorio

Storia 4
L'assessore non sa utilizzare le possibilità offerte dall'autonomia

Filosofia 4
L'assessore non riesce ad argomentare logicamente le sue scelte pedagogiche

Latino 4
L'assessore si rifiuta di considerarlo una materia degna di nota

Lingue 4
L'assessore costruisce una riforma che ci allontana dall'Europa

Religione 4
L'assessore vende la scuola ai mercanti del tempio per trenta denari

Condotta 4
Con il suo comportamento alimenta una perenne tensione e gravi conflitti all'interno della classe


Considerate le gravi e diffuse insufficienze dell'assessore
gli Stati Generali della scuola Trentina 
dichiarano
l'assessore Marta Dalmaso 
BOCCIATA

E chiedono pertanto che la riforma venga completamente ripensata,
con metodi adeguati e attraverso il dialogo reale e paritario
tra tutti i protagonisti della scuola.
LA SCUOLA SIAMO NOI!

Trento, 23 dicembre 2009

martedì 22 dicembre 2009

Chiamata



Domani (23 dicembre)  alle 15, presso l'assessorato (Via Gilli)
si terrà un incontro tra la Dalmaso e i sindacati, seduti attorno al solito "tavolo permanente" per discutere - non si sa in quali termini e su quali presupposti - della riforma.


Noi precari, ovviamente, non siamo invitati, ma vogliamo esserci comunque, con un'azione dimostrativa che attesti - per tutti coloro che si ostinano a ignorarci - la nostra esistenza.


EP vi chiede di esserci, nonostante la neve, gli ultimi regali da comprare e il menù della vigilia da decidere!


Ci vediamo alle 15 davanti all'assessorato.

Fate girare la voce e contattate chiunque - precari e non, docenti e studenti, amici e simpatizzanti - abbia voglia di darci sostegno!

A domani
EP

sabato 19 dicembre 2009

incontro a Pergine


il Comitato anticrisi
organizza una serata dibattito sulla ricaduta verso i precari della scuola della riforma Dalmaso
Si tratta di un'occasione importante di discussione e di organizzazione per proseguire la mobilitazione.

Lunedì 21 dicembre ore 20:30 
Pergine Via dei Canopi traversa Viale Alpini parcheggio del cimitero

Divulgate la notizia e fate in modo di esserci
Natascia

venerdì 18 dicembre 2009

ATTENZIONE

Equilibrio Precario vuole festeggiare il millesimo click:
guarda il contatore di visite qui sopra...
 Segna 1000?
HAI VINTO!!!!

Niente soldi, ovviamente,
ma l'Onore e l'Onere di scrivere il prossimo post.

Chiunque tu sia,
un docente, uno studente un visitatore casuale, un preside, il vescovo,
... fossi anche l'assessore Dalmaso che viene a curiosare cosa dicono i precari,
o il ministro Maroni che magari pensa di chiuderci la bottega...
chiunque tu sia
hai la fantastica opportunità di scrivere sul nostro blog il tuo pensiero
sul blog, sulla riforma, sulla scuola, sui precari, sul latino...

aspettiamo la tua mail:
scrivi il tuo post e mandalo a EP:

Audizione in IV Commissione: soltanto una cortesia?

Martedì ho partecipato, insieme ad alcuni colleghi della mia attuale scuola (il "Marie Curie" di Pergine) alla tanto sponsorizzata audizione in IV Commissione.
Più che fare un resoconto di quanto è emerso (per quello basta il comunicato stampa della Provincia, disponibile anche in rete su Vivoscuola), quel che qui mi preme è esprimere le mie impressioni in merito. A partire da un interrogativo: sarà servita realmente a qualcosa, questa audizione? O si è trattato soltanto di una cortesia, di un modo per farci credere che il progetto di riforma terrà conto del nostro punto di vista e delle nostre critiche, quando in realtà i giochi sono già fatti? Mentre noi dicevamo la nostra,  a pochi metri da lì, in aula, si votava il bilancio, come mi ha furbescamente fatto notare un esponente della Lega Nord: tutto una farsa, dunque?
Secondo il consigliere del PD Mattia Civico, presidente della Commissione, al quale al termine della seduta ho posto esplicitamente queste domande, certamente no: l'idea di "audirci", infatti, andrebbe letta come il segnale di una volontà precisa da parte della classe di politica: prendere atto del parere degli insegnanti e agire (anche) in base a esso.
Dobbiamo crederci? Possiamo fidarci? Gli ultimi segnali provenienti da chi ha in mano il governo del Trentino sono contraddittori: da una parte il presidente Dellai, che ha ribadito come - anche in caso di un rinvio della riforma Dalmaso in conseguenza dell'eventuale stop alla Gelmini - le linee generali elaborate finora non subiranno modifiche sostanziali; dall'altra alcuni esponenti del PD - Sara Ferrari, Margherita Cogo, Bruno Dorigatti - che sono ormai usciti allo scoperto, esplicitando il loro dissenso e chiedendo che ci si fermi tutti a riflettere, a prescindere da quel che succederà a Roma.
Nell'attesa che la politica decida, tutti noi dobbiamo raccogliere l'invito di Alfredo: resistere, resistere, resistere, e opporci allo scempio che ci aspetta. Ma non solo: fondamentale sarà anche avanzare delle proposte, provando a dialogare con quei (pochi) esponenti politici che sembrano sensibili alle nostre richieste.

Per riuscirci, però, è essenziale un ingrediente, senza il quale non si arriva da nessuna parte: il contributo reale, concreto, tangibile di tutti noi, a cominciare dalla partecipazione attiva a questo blog. Invito quindi tutti quelli di EP a dire la loro, a non nascondersi, a lanciare idee, suggestioni, provocazioni. Se qualcosa si muoverà, sarà sempre e soltanto a partire da noi. A prescindere dalle Commissioni.

AG

Lettere2: dislocazione


Volevo condividere alcune riflessioni personali su questa “riforma”, che ho letto al collegio straordinario del Liceo da Vinci (e che, se condividete, vi invito a sottoscrivere) 
Non scenderò volutamente nei dettagli, in quanto non voglio cadere nel tranello del gioco al massacro tra colleghi per strapparci qualche ora di insegnamento e mantenere sempre vergine il nostro orticello: è quello che vogliono coloro che hanno approvato qualche giorno fa il famoso conchiuso:aspettare che ci scanniamo reciprocamente, che si spacchi una categoria già geneticamente individualista, per poi prenderci per sfinimento e dichiarare all’opinione pubblica che con una controparte così schizofrenica è impossibile avviare qualsiasi confronto ed è quindi necessario che la riforma sia calata dall’alto, previo suo camuffamento come frutto di una nobile commissione di studio che ha sudato sangue e denaro pubblico. Le mie riflessione saranno centrate sulle motivazioni e sulle finalità ufficiali che l’hanno  generata per individuare quelle reali,  neppure troppo nascoste se si alza la testa dalle polemiche sulla mera contabilità oraria. 
Sgombriamo il campo da ipocrisie: chiamarla riforma è del tutto improprio:è un’operazione di dislocazione finanziaria: si tolgono fondi  prima destinati ad un modello di scuola statale, unanimemente riconosciuto efficacemente e qualitativamente elevato, per destinarli ad un altro modulo di scuola statalela cui validità è tutta da dimostrare, e a un modello di scuola non statale.
Le motivazioni ufficiali: ”razionalizzare”, “semplificare”, fare “una scuola  che metta al centro lo studente”: meno ore a scuola, meno materie, quindi più tempo libero per gli studenti:evviva! Ma veramente oggi  i nostri studenti passano i pomeriggi in casa a studiare? Qual è il tempo medio di studio giornaliero di uno studente? Se diamo loro più tempo libero lo passeranno studiando, andando a cineforum, incontri, dibattiti, facendo approfondimenti  personali, costruendosi percorsi personali di formazione , attingendo dalle innumerevoli  offerte che provengono dal territorio? Ma in quale libro delle fiabe c’è scritto?
E veramente  nel resto d’Europa gli studenti studiano di più perché hanno meno ore di lezione? E’ questa la causa della loro invidiabile  autonomia? O non è un modello educativo a monte che li stimola ad essere autonomi e motivati sin dall’ adolescenza? Vogliamo scimmiottare il modello scolastico senza incidere sui ben più determinanti presupposti pedagogici .
Così dalla scuola del poco di tutto si passerà a quella del poco di poco. Sarà da questa scuola così appiattita e appiattente, depauperata linguisticamente e, soprattutto, culturalmente, che usciranno i nostri futuri  cittadini? Con quale competenza e preparazione,affronteranno lo spietato mercato del lavoro dell’Europa del III millennio?
Se è necessario riequilibrare i piani di studio delle superiori, non è accettabile operare una riforma con tagli di risorse umane e culturali: nessuna riforma avrà mai successo svilendo ulteriormente la funzione docente,evitando ogni confronto con  chi la scuola la fa , non avendo l’umiltà di chiedere  ai docenti che modello di scuola ritengono più formativo per le prossime generazioni .
L’abbassamento del livello di competenze in uscita è già in atto da tempo ed evidente a tutti. Il fatto che le Università debbano istituire corsi propedeutici di grammatica italiana è un esempio deprimente ma reale. La futura IV e V media miglioreranno improvvisamente il livello di conoscenza dell’italiano? Aiuteranno i nostri studenti a scegliere con più oculatezza e lungimiranza il loro futuro o non rinvieranno ulteriormente il momento di chiarire cosa si vuol fare, il momento in cui incominciare a responsabilizzarsi e avviarsi ad essere finalmente  autonomi? I nostri ragazzi hanno oggi enormi difficoltà a scegliere dopo 5 anni di percorso caratterizzato, ne avranno meno con soli 3 anni di esperienza ?Avranno folgorazioni improvvise che chiariranno  loro il senso della vita?
In questa nuova scuola che sottrae risorse alla conoscenza e all’approfondimento, che livella e non esalta le potenzialità, chi ci rimette sono i meno dotati, soprattutto economicamente. Chi ha questi mezzi li utilizzerà per assicurare al figlio un autonomo e parallelo percorso di arricchimento culturale o di  aiuto al recupero delle carenze che la  scuola pubblica non potrà più effettuare. E una delle opzioni che queste famiglie  attueranno con sempre maggiore frequenza sarà l’iscrizione a una scuola privata che prometterà loro standard qualitativi sempre più elevati, grazie ai generosi contributi provinciali.
Perché questo è lo scandalo che sembra nessuno abbia il coraggio di denunciare con forza:se è ormai palese che il motivo reale di questa pseudo riforma non è un migliore modello di scuola ma  solo economico, un semplice ma spietato risparmio di soldi sulla voce che più incide sul bilancio della scuola, lo stipendio dei docenti, quello che ci si chiede è dove verranno dislocati questi soldi. La fantasia alla Provincia in crisi finanziaria, non manca: ad esempio i 300.000 euro per le manifestazioni per l’anniversario Andreas Hofer orestringendo l’ottica al settore scolastico, i centinaia di migliaia di euro per i gemellaggi delle scuole trentine con quelle del mondo conosciuto.Iniziativa lodevolissima: però ,in un periodo di crisi, se devo scegliere se utilizzare quei fondi per consolidare un modello di scuola pubblica che , lo ripeto, da anni la Provincia propone come esemplare al resto d’Italia e che in effetti è senza dubbio valido[1], o per attività più o meno importanti ma non essenziali, io non avrei dubbi.
E invece il dubbio a qualcuno è sorto eccome .
La nostra Provincia mentre affossa la scuola pubblica, aumenta addirittura dell’8% i fondi alle private : dagli 11 milioni e 760 mila euro elargiti quest’anno, ai 12 milioni e 776 mila euro  previsti per il 2010. Ecco dove vanno a finire i nostri soldi : mentre i finanziamenti alle scuole pubbliche calano, quelli per le private sono in costante aumento .E perché la Provincia li aumenta ? Semplice,come ha spiegato l’assessore Dalmaso, perché sono aumentate le iscrizioni ,il ragionamento non fa una piega.
Questa la motivazione ufficiale .…e quella reale? Ancora più semplice: perché alla Provincia mantenere uno studente in una scuola privata  costa meno che  la metà che farlo studiare in una pubblica: 3000 euro contro gli 8000 delle statali:non vi pare sia una motivazione più che sufficiente?
Così il Trentino è la regione d’Italia ,che assieme a Friuli e Val d’Aosta, finanzia più generosamente le scuole private. Anzi ,come ha ammesso l’ex rettore dell’Arcivescovile, Giacometti, esse sopravvivono solo grazie ai soldi della Provincia. E ,come abbiamo appena detto, le loro iscrizioni aumentano. E dovranno perciò assumere nuovi insegnanti, che pagherà la Provincia.L’assessore Dalmaso aveva ragione: nessun docente rimarrà senza lavoro. Ci sposteremo solo qualche metro più in là.
Massimo Pellegrini-(maxblasiot@alice.it)             

Lettere: resistere, resistere, resistere

A tutti i colleghi, amici, compagni, 
Votate e fate votare i sondaggi di Adige e Trentino nei quali, nonostante i Gelmasiani avanzino col contagocce noi non stravinciamo come potremmo e dovremmo. Continuiamo a scrivere, protestare, rettificare. Insomma continuiamo a essere VISIBILI e prepariamoci, al rientro dalle vacanze, a costruire una alleanza con Rappresentanze di Studenti e Famiglie per dire NO all'applicazione della Gelmaso. Il comportamento del PDT (Dorigatti escluso) mi fa fermamente ritenere che o a questi politicanti da strapazzo assestiamo un colpo alle prossime elezioni comunali (Liste di disturbo,appoggio a liste anti-Gelmaso,appoggio a liste anti-PDT,presenza in liste "amiche" di nostri rappresentanti etc.etc), oppure diventeremo la provincia d'Italia con la più massiccia presenza di scuole private! 
Vi ricordo i nudi numeri: FP +20%; scuole paritarie-private +7%; (eventuale confluenza di IPC in FP) IPC ora 10%. Possibile totale futuro prossimo venturo: Scuola Pubblica Statale +63%...! Totale Private +37%...Un dato da paura. 
A Trento molto più che a Roma si consuma l'attacco alla scuola pubblica statale. Bisognerà anche redigere e pubblicizzare una piattaforma fatta di alcuni punti fermi anti-Gelmaso e di proposte alternative a quella fetenzia. Sono disposto ad allearmi con Lucifero in persona! Questo scontro non è fatto per i distinguo, i se e i ma, i vorrei ma non posso etc etc. E' in gioco l'eliminazione degli IPC; l'adozione di un biennio unitario degradante; la fine del plurilinguismo; la macelleria di tutti i colleghi precari! (e quindi l'assenza di ricambio all'interno delle scuole; la cancellazione dell'autonomia degli istituti; l'abbandono della didattica laboratoriale; una drastica cura dimagrante per gli organici); il giro del Trentino, gratis et amore dei, per una valanga di sovrannumerari; piani di studio decisi a Trento; una dislocazione mafiosa e indecente di indirizzi e Istituti. 
Non possiamo. Non dobbiamo. Non vogliamo.   
Alfredo