giovedì 30 giugno 2011
ricorso precari: a settembre si parte
(Pre)Cari tutti,
prima che si parta per le ferie, la terra natia o qualsiasi altro posto migliore di questo, facciamo il punto sulla questione ricorso precari.
Abbiamo parlato con l'avvocato Franco Moser, il quale ci informa di quanto segue:
1) Vista la complessità della questione, l'avvocato ritiene opportuno prendersi il tempo necessario (l'estate) per studiarla al meglio e per vedere in che direzione evolverà (ci sono cause già in corso e inoltre ministero e provincia, potrebbero prendere provvedimenti per evitare il contenzioso).
Ci riaggiorniamo dunque a settembre, quando potremo finalmente partire con il ricorso.
2) Ricordiamo che settembre vale come data limite per presentare ricorso - 6 mesi dall'impugnativa - per chi ha inviato l'impugnativa a gennaio.
Per chi avesse inviata l'impugnativa prima di gennaio, questo termine è ovviamente anticipato : per questo ce lo deve comunicare subito, così partiamo prima.
3) Ribadiamo, ancora una volta - e a scanso di equivoci o malintesi - che il ricorso è INDIVIDUALE. Ognuno di noi, dunque, una volta definita la propria posizione Moser (e inviate le informazioni richieste a suo tempo), dovrà gestire individualmente la pratica con l'avvocato.
Noi di Sgst continueremo comunque a svolgere il nostro ruolo di "appoggio " e coordinamento. Per questo anticipiamo fin d'ora che per inizio settembre è in programma un incontro collettivo con l'avvocato Moser, per fare il punto tutti insieme e per firmare il mandato all'avvocato.
4) Fate circolare la notizia tra amici e colleghi. Se qualcun altro fosse intenzionato ad appoggiarsi a Sgst per il ricorso, si faccia vivo al più presto. A metà luglio chiudiamo baracca .... per un po!
5) in caso di dubbi, fatevi sentire.
Per ora è tutto, buona estate!
Ag e Nz
domenica 23 gennaio 2011
pronti per il ricorso?
Docenti precari, pioggia di ricorsi
Dopo le sentenze dei giudici in centinaia chiedono il tempo indeterminato
di Luca Marognoli
TRENTO. Centinaia di raccomandate stanno intasando le cassette delle lettere del servizio scuola della Provincia. A inviarle gli insegnanti precari degli istituti superiori, che hanno tempo fino ad oggi per annunciare la propria intenzione di impugnare i contratti a tempo determinato chiedendone la conversione in «posti fissi». Un miraggio alimentato dalle sentenze dei giudici di tutta Italia. Secondo Alessandro Genovese e Nicola Zuin, fondatori degli Stati generali della scuola trentina, sono oltre 600 i docenti delle superiori che vanno avanti con contratti a tempo determinato e che potrebbero essere interessati a un eventuale ricorso. Il numero deriva dalla somma dei 383 insegnanti non a ruolo (sui 6.999 totali) e degli almeno 300 che si spartiscono le 204 cattedre "residue", cioè assegnate dai dirigenti. Il modulo per il ricorso è stato inviato a tutti i potenziali aventi diritto iscritti alla mailing-list degli Stati generali (ne erano disponibili di simili anche nelle sedi dei sindacati). A predisporlo è stato l'avvocato Franco Moser, che spiega quali sono i precedenti che hanno mutato la situazione in favore dei precari, sia dal punto di vista economico che dell'inquadramento: «Tra il 2009 e il 2010 numerosi tribunali hanno stabilito che il mancato riconoscimento degli scatti di anzianità agli insegnanti con contratto a tempo determinato fosse incostituzionale e contrario a una direttiva europea. In novembre poi due sentenze dei tribunali di Roma e di Siena hanno riconosciuto l'illegittimità di contratti reiterati all'infinito condannando le amministrazioni all'assunzione a tempo indeterminato dall'inizio dei rapporti di lavoro e al risarcimento del danno». La legge provinciale prevede un massimo di due rinnovi consecutivi (tre anni di docenza in totale), ma sono tantissimi i casi di "precariato cronico" che si prolunga anche oltre i dieci anni. A spingere tutti a muoversi in fretta è stata l'entrata in vigore del "collegato lavoro" (legge 183 del 2010), risalente al 24 novembre scorso. «Questo prevedeva che l'impugnazione del contratto andasse fatta entro 60 giorni dalla scadenza del contratto stesso», quindi entro il 23 gennaio. Non si tratta - precisa il legale - di una vera e propria impugnazione ma di un atto stragiudiziale, cioè di una semplice raccomandata con cui l'interessato esprime la volontà di richiedere la conversione del suo contratto in tempo indeterminato. Da quel momento il docente precario avrà altri 9 mesi di tempo per presentare il ricorso vero e proprio. L'auspicio dei precari è che la spada di Damocle dei ricorsi spinga finalmente la Provincia a mettere mano alla normativa.
TRENTO. Centinaia di raccomandate stanno intasando le cassette delle lettere del servizio scuola della Provincia. A inviarle gli insegnanti precari degli istituti superiori, che hanno tempo fino ad oggi per annunciare la propria intenzione di impugnare i contratti a tempo determinato chiedendone la conversione in «posti fissi». Un miraggio alimentato dalle sentenze dei giudici di tutta Italia. Secondo Alessandro Genovese e Nicola Zuin, fondatori degli Stati generali della scuola trentina, sono oltre 600 i docenti delle superiori che vanno avanti con contratti a tempo determinato e che potrebbero essere interessati a un eventuale ricorso. Il numero deriva dalla somma dei 383 insegnanti non a ruolo (sui 6.999 totali) e degli almeno 300 che si spartiscono le 204 cattedre "residue", cioè assegnate dai dirigenti. Il modulo per il ricorso è stato inviato a tutti i potenziali aventi diritto iscritti alla mailing-list degli Stati generali (ne erano disponibili di simili anche nelle sedi dei sindacati). A predisporlo è stato l'avvocato Franco Moser, che spiega quali sono i precedenti che hanno mutato la situazione in favore dei precari, sia dal punto di vista economico che dell'inquadramento: «Tra il 2009 e il 2010 numerosi tribunali hanno stabilito che il mancato riconoscimento degli scatti di anzianità agli insegnanti con contratto a tempo determinato fosse incostituzionale e contrario a una direttiva europea. In novembre poi due sentenze dei tribunali di Roma e di Siena hanno riconosciuto l'illegittimità di contratti reiterati all'infinito condannando le amministrazioni all'assunzione a tempo indeterminato dall'inizio dei rapporti di lavoro e al risarcimento del danno». La legge provinciale prevede un massimo di due rinnovi consecutivi (tre anni di docenza in totale), ma sono tantissimi i casi di "precariato cronico" che si prolunga anche oltre i dieci anni. A spingere tutti a muoversi in fretta è stata l'entrata in vigore del "collegato lavoro" (legge 183 del 2010), risalente al 24 novembre scorso. «Questo prevedeva che l'impugnazione del contratto andasse fatta entro 60 giorni dalla scadenza del contratto stesso», quindi entro il 23 gennaio. Non si tratta - precisa il legale - di una vera e propria impugnazione ma di un atto stragiudiziale, cioè di una semplice raccomandata con cui l'interessato esprime la volontà di richiedere la conversione del suo contratto in tempo indeterminato. Da quel momento il docente precario avrà altri 9 mesi di tempo per presentare il ricorso vero e proprio. L'auspicio dei precari è che la spada di Damocle dei ricorsi spinga finalmente la Provincia a mettere mano alla normativa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
23 gennaio 2011
martedì 18 gennaio 2011
importante e urgente
cari precari,
da alcune settimane stiamo lavorando con l'avvocato Franco Moser: oggi pomeriggio abbiamo avuto un altro lungo incontro sul fronte dell'impugnazione dei contratti a tempo determinato. Ecco il resoconto, con i chiarimenti e le istruzioni su come muoverci:
Il ricorso del Codacons: per noi insegnanti trentini è del tutto inutile perché rivolto contro il Ministero della pubblica istruzione, mentre il nostro datore di lavoro è la PAT.
Per noi, una possibilità è quella di affidarsi ai sindacati locali. Tenendo presente, però, che anche i sindacati si affidano ai loro avvocati di fiducia (e questi certo non lavorano gratis).
Inoltre, non va dimenticato che il ricorso dovrà comunque essere INDIVIDUALE (in Italia la class action - causa collettiva - in sostanza non esiste)
Un'altra possibilità è unirsi all'iniziativa degli Stati Generali e di Equilibrio Precario:
Ci muoveremo in questo modo:
L'impugnativa (il modello appositamente preparato dall’avv. Moser è in calce) va compilata e spedita al più presto: infatti è abbastanza probabile che il termine del 22 gennaio sarà riferito al recepimento - e non alla spedizione - della raccomandata: consigliamo perciò vivamente di spedire entro mercoledì 19 con raccomandata R1(che arriva in un giorno)
Vanno spedite due raccomandate (agli indirizzi indicati).
Una terza copia va conservata.
Ricordate che questa è solo l'impugnativa: il ricorso seguirà (c’è tempo 270 gg).
Per questo, chi pensa di unirsi a noi per il ricorso ci mandi una mail con la conferma dell'avvenuta spedizione e in allegato il modello compilato.
saluti,
nz e ag
Spettabile
PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO
Piazza Dante, 15
38122 TRENTO
Raccomandata a.r.
Spettabile
PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO
- SERVIZIO GESTIONE RISORSE UMANE
SCUOLA E FORMAZIONE -
Via Gilli, 3
38121 TRENTO
Raccomandata a.r.
Trento, lì
Oggetto: impugnazione ex art. 32 legge 183/2010
Con la presente, il/la sottoscritto/a, nato a *** il ***, res. in ***, via ***, abilitato all’insegnamento a seguito************classe di concorso**********
premesso che ha stipulato con Codesta Amministrazione i seguenti contratti a tempo determinato:
- dal *** al *** presso ***
reiterato
- dal *** al *** presso ***
dichiara di contestare e impugnare, perché in violazione di legge, invalido e/o comunque nullo, a tutti i fini indicati dalla legge n. 183/2010, il termine apposto al/ai predetto/i contratti, nonché la relativa durata, qualificazione giuridica e già intervenuta risoluzione;
offre immediatamente la propria prestazione lavorativa, chiedendo l’instaurazione e/o la conversione del rapporto a tempo indeterminato, nonché ricostruzione di carriera e riconoscimento dell’anzianità a tutti gli effetti giuridici ed economici;
la presente da valere anche quale atto interruttivo della prescrizione ad ogni e qualsivoglia effetto anche in relazione ai diritti economici, retributivi e di risarcimento del danno derivanti dalla presente impugnazione;
si riserva azione giudiziaria nei termini di legge.
Distinti saluti
……………
domenica 2 gennaio 2011
dalla cgil
a qualcuno può interessare:
FLC CGIL DEL TRENTINO
VIA MUREDEI, 8
38122-TRENTO
TEL. 0461-303958/9
FAX 0461-303995
E-MAIL: flc@cgil.tn.it
Trento 29/12/2010
Oggetto: novità introdotte dalla L.183/10 (legge Sacconi, cd collegato lavoro) in ordine alle decadenze per l'impugnativa dei contratti a termine
A tutto il personale precario,
la FLC-CGIL sta promuovendo una campagna informativa sulla vertenza a favore del personale precario in servizio nel settore pubblico della conoscenza.
Tale vertenza è destinata al personale docente e ATA del comparto scuola, dell'università, dell'AFAM e della ricerca che abbia stipulato contratti a tempo determinato per almeno tre anni su posti vacanti e disponibili e che sia in possesso del requisito di aver superato una selezione pubblica o una selezione ad essa equiparata dalla legge.
Premesso che si tratta di una vertenza molto complessa e dagli esiti incerti, l'entrata in vigore della legge 183 il 24 novembre 2010, impone per tutti i lavoratori con contratti a termine già scaduti l'onere di predisporre una lettera raccomandata A/R per interrompere i termini di prescrizione entro il 23 gennaio 2011, pena la decadenza di ogni eventuale ipotesi di riconoscimento dei propri diritti.
Successivamente all'invio della lettera, la legge 183/10 prevede che il ricorso debba essere depositato nei successivi 270 giorni.
Questo tempo sarà indispensabile per esaminare ogni singolo caso da parte dei nostri uffici legali anche alla luce dell'evolversi della situazione giurisprudenziale e legislativa nazionale per valutare l'opportunità del prosieguo dell'azione legale.
Per i contratti in essere, ci sarà invece tempo 60 giorni dalla scadenza del contratto stesso per decidere eventualmente di inviare la lettera raccomandata al fine di interrompere i termini di prescrizione.
Siamo a disposizione per fornire chiarimenti e consulenza ai numeri telefonici, o all'indirizzo di posta elettronica, sopra riportati.
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